La narrazione del privilegio: cosa c’è di sbagliato nella meritocrazia
La narrazione del privilegio: cosa c’è di sbagliato nella meritocrazia

La narrazione del privilegio: cosa c’è di sbagliato nella meritocrazia

La narrazione del privilegio: cosa c’è di sbagliato nella meritocrazia

Se una società meritocratica che premia i migliori è auspicabile, è altrettanto vero che il background familiare gioca un ruolo fondamentale. Ed è qui che bisogna fare un passo indietro e imparare a distinguere il merito dal privilegio.

In questo documento Cassandra percorre le contraddizioni e le implicazioni che contraddistinguono la retorica meritocratica. La fede cieca nella meritocrazia ci ha abituato a ritenere erroneamente che chi raggiunge dei benefici se li è guadagnati e perciò li merita. Al contrario, coloro che non ci sono riusciti meritano il loro destino, meritano di essere rimasti indietro e non hanno che da compiangere sé stessi. Ma è davvero così?

Senza dubbio il concetto di merito risulta ancora oggi tanto dibattuto quanto trasversale e in grado di influenzare profondamente le dinamiche socio economiche di una comunità. Ecco perché per far sì che una società si migliori in termini di equità e giustizia, lotta alle disuguaglianze, pari opportunità e sviluppo umano è necessario fomentare e promuovere a livello politico e sociale una profonda, seria ed inclusiva riflessione sul concetto di merito e il suo pubblico utilizzo per evitare, infine, la mistificazione e la strumentalizzazione dello stesso nella retorica politica di cui a farne le spese sono, ancora una volta, giovani e giovanissimi dalla scuola primaria fino all’università.